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I tablet mandano i netbook in soffitta

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Questa settimana due delle compagnie che più avevano creduto nei Netbook in mini-formato di computer portatile Asus e Acer chiudono le catene di produzione. A darne ufficialmente notizia è il Guardian.

I netbook sono portatili con schermo di dimensioni ridotte: generalmente tra i 7 e i 12,1 pollici, con disco rigido tra i 4GB e i 320GB, senza lettore ottico, destinati soprattutto alla navigazione in Internet pensati soprattutto per un pubblico non professionale o con particolari esigenze di mobilità. Il prezzo dei netbook è sempre stato estremamente contenuto.

Asus, che aveva lanciato l’Eee PC nel 2007, ha annunciato che non produrrà più i piccoli computer portatili da oggi in poi, e Acer, allo stesso modo, non intende creare nuovi modelli di netbook. Le ragioni dell’insuccesso dei netbook sono molteplici: la sempre maggiore diffusione degli ultrabook, i margini ridotti derivanti dalla vendita di netbook, e gli avversri più temibili: i tablet, come iPad, che permettono una esperienza di utilizzo più semplice e piacevole di quella di un netbook.

Anche Steve Jobs, all’epoca del lancio del primo iPad dichiarò:

“Se c’è una terza categoria di dispositivi deve essere migliore a fare certe cose rispetto ad un laptop o uno smartphone; altrimenti non ha ragione di esistere. Alcuni hanno detto: ‘È il netbook!’ Il problema è che i netbook non sono migliori a fare niente. Sono lenti, hanno display di bassa qualità, e fanno girare vecchio software per PC. Non sono meglio di un laptop, solo costano di meno. Sono solo laptop economici. E noi non pensiamo che siano una terza categoria di dispositivo”.

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